GIOVANI IN CENTRO
Strategia di sviluppo e rigenerazione urbana per il centro storico di Cremona
IL PROGETTO
Basta che qualcuno faccia qualcosa per il solo piacere di farla e perché il suo piacere diventi piacere altrui:
in quel momento tutti gli spazi cambiano, le altezze, le distanze, la città si trasfigura,
diventa cristallina, trasparente come una libellula.
Italo Calvino, Le città invisibili, Einaudi, Torino 1972.
Giovani in centro è il progetto del Comune di Cremona per la rigenerazione del centro storico, un’iniziativa che vede le nuove generazioni protagoniste e destinatarie di un imponente lavoro di ripensamento e riuso degli spazi urbani, attraverso a una strategia di sviluppo urbano sostenibile.
L’intervento mira a trasformare alcuni edifici del centro storico, creando spazi che possano accogliere giovani e famiglie, ma anche attività commerciali e associazioni culturali: attivare luoghi della cultura e della socialità, partendo dalle fasce più giovani, con l’obiettivo di restituire alla comunità una città valorizzata, riqualificando edifici pubblici dismessi, rigenerando piazze e parchi, investendo in un sistema di mobilità sostenibile e mettendo gli spazi a disposizione dei cittadini e delle associazioni locali.
In sintonia con lo spirito delle normative europee, il progetto Giovani in centro intende promuovere uno sviluppo di tipo partecipativo, favorendo la collaborazione tra gli enti del territorio e le comunità locali, quali attivatori e protagonisti principali dell’intervento.

ABITARE LA CITTÀ
Ogni volta che si entra nella piazza ci si trova in mezzo a un dialogo.
Italo Calvino, Le città invisibili, Einaudi, Torino 1972.
L’area interessata dal progetto si trova nel cuore della città, nella zona delimitata dall’ex cinta muraria medievale, lungo l’asse nord-sud che collega il tracciato dell’ex pubblico passeggio alla zona centrale della piazza Duomo; scampata alle demolizioni del periodo fascista, quest’area verrà ripristinata alla sua vocazione iniziale, che affonda le proprie radici nel 1451, quando il primo ospedale cremonese fu fondato dall’unione di vari enti caritatevoli, dando vita all’Ospedale Maggiore di Cremona, in uso fino al 1971.
Nello specifico, il progetto prevede interventi di riqualificazione di Piazza Lodi e di Piazza Giovanni XXIII, con un rinnovo dell’arredo urbano, una presa in cura del verde pubblico e un potenziamento della mobilità sostenibile, pedonale e ciclabile: verrà infatti recuperato l’antico tracciato della Contrada Cicogna per costruire un nuovo percorso pedonale, che collegherà Piazza Lodi e il Parco del Vecchio Passeggio, che sarà a sua volta oggetto di recupero del verde urbano e restauro della Palazzina Sozzi al suo interno.
Nella nuova geografia cittadina, Piazza Giovanni XXIII diventerà il cuore pulsante di Giovani in centro, grazie agli interventi di risignificazione dell’ex Ospedale di via Redaelli e dell’ex Chiesa di San Francesco, il cui processo di trasformazione sarà mirato all’inserimento di nuove funzioni di riuso che siano strettamente collegate all’identità storica di questi edifici, recuperandone la vocazione sociale.
L’intervento sull’ex Ospedale di via Redaelli trasformerà gli spazi della struttura in nuove unità abitative sperimentali attraverso progetti di co-housing mirati a sopperire alla carenza di abitazioni a prezzo calmierato, agevolando sia giovani famiglie sia neo-maggiorenni e giovani adulti, per favorire i percorsi di autonomia, contrastando fenomeni di abbandono della zona da parte delle nuove generazioni; non solo, il complesso offrirà una sede ad attività commerciali e artigianali, incentivate da un percorso di sostegno della piccola imprenditorialità locale, promuovendo percorsi di accompagnamento all’autonomia economica dei giovani adulti e dei soggetti più fragili.
L’ex Chiesa di San Francesco è invece destinata a un processo di risignificazione che la trasformerà in un centro della cultura e della coesione sociale, in grado di ospitare attività culturali e ricreative, spazi di aggregazione e produzione musicale, soluzioni di coworking e socializzazione informale, orientate soprattutto verso un pubblico giovane; uno spazio versatile, dedicato alla creatività, alla partecipazione e alla produzione culturale; per favorire l’inserimento lavorativo e contrastare la dispersione scolastica, all’interno della struttura troveranno spazio anche una scuola di seconda opportunità e locali che ospiteranno cooperative di tipo B, per l’inclusione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati.
In questa cornice si inseriscono anche il restauro e l’efficientamento di diverse strutture scolastiche, come la Scuola materna Martini, l’Asilo nido San Francesco e l’Istituto Comprensivo Antonio Campi, dove verranno inoltre attivati nuovi percorsi educativi e di inclusione sociale: interventi a sostegno della genitorialità e dell’integrazione, percorsi propedeutici all’inserimento lavorativo e percorsi di inclusione dei soggetti fragili, pratiche di contrasto alla dispersione scolastica e la sperimentazione di una nuova prassi di scuola diffusa.
Le attività previste dal progetto Giovani in centro rientrano in un più ampio processo di rilettura e risignificazione degli spazi fisici del tessuto urbano e dei bisogni della cittadinanza, da tempo avviato dall’Amministrazione comunale di Cremona (si pensi al recupero del Parco dei Monasteri e del complesso di Santa Monica, quale sede del Polo Universitario dell’Università Cattolica, così come la riqualificazione del quartiere San Felice).

TRASFORMARE ABITUDINI
Alle volte mi basta uno scorcio che s’apre nel bel mezzo d’un paesaggio incongruo,
un affiorare di luci nella nebbia, il dialogo di due passanti che s’incontrano nel viavai,
per pensare che partendo di lì metterò assieme pezzo a pezzo la città perfetta.
Italo Calvino, Le città invisibili, Einaudi, Torino 1972.
Oltre agli interventi materiali, Giovani in centro intende investire nel capitale immateriale e umano della città: il progetto ambisce ad avere soprattutto un impatto sociale, culturale ed economico su un intero quartiere del centro storico, attraverso interventi che possano essere al servizio prima di tutto della fascia di popolazione più giovane della città – bambini, adolescenti, ragazzi, studenti, giovani famiglie – e attrattiva verso pubblici esterni – studenti fuori sede, lavoratori. Da questo punto di vista, le fondamenta della strategia Giovani in centro poggiano sul desiderio di sostenere e armonizzare tre risorse cittadine importantissime: il capitale umano rappresentato dai giovani, quello materiale rappresentato dagli edifici e quello immateriale, rappresentato dalla portata sociale e culturale dell’intervento, che non può prescindere dalla collaborazione tra gli attori che, a diverso titolo, prendono parte alla vita della città.
Ambizioso e di lungo periodo, il progetto vuole dunque riportare le nuove generazioni al centro di una nuova mappa della città: il centro geografico, ma anche il centro dell’azione pubblica, promuovendone il protagonismo e la partecipazione alla vita sociale, per garantire loro un futuro professionale, personale e familiare, nella convinzione che i giovani debbano avere un ruolo significativo nella vita di Cremona verso un domani più sostenibile, inclusivo e dinamico, partecipato e condiviso.
Al fine di supportare una nuova generazione di giovani cremonesi nella loro collocazione abitativa, nella formazione professionale, nel più facile inserimento nel mercato del lavoro, nel loro ruolo di genitori, arricchendo le possibilità ricreative e culturali, nonché lo sfruttamento dei luoghi pubblici, l’intervento, insieme al ridisegno degli spazi urbani, deve innanzitutto dare impulso a nuove forme di aggregazione sociale e favorire attività commerciali.
Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
– Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? – chiede Kublai Kan.
– Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, – risponde Marco,
– ma dalla linea dell’arco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo.
Poi soggiunge: – Perché mi parli delle pietre? È solo dell’arco che mi importa.
Polo risponde: – Senza pietre non c’è arco.
Italo Calvino, Le città invisibili, Einaudi, Torino 1972.

Giovani in centro: strategia di sviluppo e rigenerazione urbana per il centro storico di Cremona è una strategia di sviluppo urbano sostenibile a valere sui fondi strutturali e di investimento europei 2021-2027 (POR FESR FSE+). Tale progetto – che rientra nell’ambito del finanziamento ottenuto per l’attuazione di Strategie di sviluppo urbano sostenibile – è stato approvato dalla Regione Lombardia il 28 novembre 2022. Il budget è suddiviso tra fondi regionali, finanziamenti del fondo sociale europeo e cofinanziamento del Comune di Cremona.